Avete una certa dipendenza dalle app? Non potete fare a meno dei social network?
Allora siete pronti per aggiungere un’icona al vostro smartphone e non potete non scaricare l’app più discussa del momento Clubhouse, una specie di forum, orale invece che scritto fondata da Paul Davison e Rohan Seth con lobiettivo di poter conversare di qualsiasi argomento non solo con chi si conosce, ma con chiunque, o anche solo per ascoltare altri che parlano di qualcosa.
Clubhouse è organizzato in gruppi qui chiamati “stanze”, nelle quali gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali. Una volta chiusa la stanza, non vengono registrati ma scompaiono. Ad accrescere l’aura di riservatezza c’è poi la caratteristica distintiva della piattaforma: non ci si può iscrivere liberamente ma si accede solo per invito di un altro utente.
Chi accede deve farlo con il proprio nome e verificare l’identità. L’iscrizione è possibile solo dopo aver compiuto 18 anni e non sono consentiti “abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo”. Ogni profilo corrisponde a un numero di telefono, non a un indirizzo email. Successivamente si possono scegliere i propri interessi da un lungo elenco di possibilità, e vedere quali tra le persone di cui si ha il numero di telefono sono già presenti sul social network.