Eretta fra il 1462 e il 1468, la sua importanza è enorme sia dal punto di vista architettonico che da quello decorativo, poiché la sua realizzazione segna classicamente l’arrivo del linguaggio rinascimentale in Lombardia.
Stiamo parlando di una cappella gentilizia aggiunta al corpo dell’antica chiesa di Sant’Eustorgio a Milano. Fu eretta su commissione del Fiorentino Pigello Portinari, direttore della filiale milanese del Banco dei Medici. Essa fu progettata per contenere la reliquia della testa di San Pietro Martire e per essere mausoleo dello stesso Pigello che vi fu sepolto nel 1468.
L’architetto, che riprese lo schema costruttivo brunelleschiano, fu a lungo identificato con Michelozzo. Ora si ritiene che vi lavorarono maestranze locali le quali su richiesta del committente si confrontarono con l’archetipo toscano. Il nome più gettonato è quello di Guiniforte Solari, forse affiancato dal Filarete in veste di consulente sulle decorazioni.