C’è chi adora le ballerine, c’è chi non può fare a meno delle slippers e chi ha una vasta collezione di espadrillas … io ho un tarlo che vanta una lunga storia ma che mi rende fiera ogni anno quando trovano il loro spazio nella mia scarpiera. Questa mattina erano lì, belle e luccicanti, ho tirato fuori le mie papusse!
Un capolavoro dell’arte calzaturiera tutto made in Italy.
Forse le conoscete già e sono cercate in tutto il mondo, dette anche veneziane, furlane o scarpet sono un must have per i venezianie i friulani ma se le provate una volta non le lasciate più.
Sono scarpe che nascono nelle campagne friulane come scarpe di fortuna, realizzate con materiali di scarto: copertoni di bicicletta per avere suole impermeabili, sacchi di juta per le imbottiture e vecchi stracci e scampoli di tessuto per le tomaie.
Venivano utilizzate in tempi lontani, dai gondolieri perché non rovinavano la vernice dell’imbarcazione e per l’azione antiscivolo sulla gondola, dai lavoratori nei forni dove si faceva il vetro, dai servi nelle locande e dagli anziani. Poi arrivò la seconda guerra mondiale e le parsimoniose donne friulane le trasformarono in vere e proprie scarpe, per sostituire le costose scarpe in cuoio. (Fonte:http://www.artisanalintelligence.it/people/fashion/friu-allagiulia/)