Che questa pandemia avrebbe portato a gravi conseguenze lo sapevamo tutti, e ora purtroppo i nodi stanno venendo al pettine e in tutti i campi si comincia a vedere il risultato negativo che la quarantena ha portato nelle nostre vite.
Non solo dal punto di vista economico e sociale ma anche sulla psiche, il fatto di essere rimasti chiusi in casa per lungo tempo ha fatto sorgere in molte persone enormi paure e nuove sindromi, una di queste stata definita dagli psicologi la sindrome della capanna.
Praticamente fa riferimento a quelle persone che hanno vissuto abbastanza bene il lockdown e, nonostante l’attuale libertà di poterlo fare non ne hanno più voglia.
È una sensazione mista di paura e di insicurezza, di tristezza o ansia per il cambiamento che ci troveremo davanti, unito alla mancanza di un obiettivo.
Il fatto di aver rallentato i nostri ritmi ci ha portato a stare coi nostri cari e riscoprire la nostra casa a prenderci cura di noi stessi e il fatto di sentirci protetti all’interno delle mura di casa da un nemico invisibile ha fatto si che il nostro cervello si sentisse molto bene, ora un rientro nella caotica vita quotidiana, fatta di stress e attimi rubati diventa inaccettabile.